Intraprendere un percorso originale e inedito verso un nuovo concetto di modernità può avere solo due immediate conseguenze: la nascita di un movimento rivoluzionario capace di trasformare l’idea stessa di arte, oppure restare irrimediabilmente soli su quella strada faticosamente tracciata.
Il destino di Adolf Loos e di Giorgio de Chirico, come spiego nel saggio “Adolf Loos e la negazione dello stile”, è stato straordinariamente simile. Entrambi, infatti, si sono ritrovati fatalmente soli sulla strada che hanno creato; due figure isolate e perennemente in conflitto con le altre personalità del momento. Una solitudine artistica ovviamente, non fisica. Tutti e due erano, in effetti, socialmente ben inseriti e conducevano una vita molto attiva. Niente a che vedere, quindi, con la disperata solitudine sperimentata, suo malgrado, da Friedrich Nietzsche, ma la figura del filosofo, comunque, non è estranea alla scelta che l’architetto e il pittore hanno compiuto.
Nel saggio approfondisco questo e altri aspetti che rendono le figure di Loos e de Chirico così straordinariamente simili e indago l’influenza che Nietzsche ha avuto su entrambi, in particolare sulle opere architettoniche del primo.
Foto: Thomas Ledl, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons
“Adolf Loos e la negazione dello stile – L’influenza di Friedrich Nietzsche sull’opera di Adolf Loos e il confronto con la Metafisica di Giorgio de Chirico” edito da Capponi Editore, con prefazione di Stefano Gallo, docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università Tor Vergata di Roma. Dal 6 ottobre 2022 in tutte le librerie e online, anche in versione ebook.
di:
Domenico Cornacchione
pubblicato da:
Capponi Editore
ISBN: 9791280919168
Formato: 14×21
Pagine: 190
data di uscita:
6 ottobre 2022
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